#mapparoma continua la collaborazione con studiosi di Roma, in modo da allargare l’ambito delle sue osservazioni a temi di grande interesse per la città. Qui parliamo di Airbnb, grazie ai dati e alle elaborazioni di Filippo Celata, autore di un dettagliato report proprio su questo tema e studioso di sharing economy e capitalismo delle piattaforme digitali, e di Barbara Brollo.

L’affitto a breve termine di alloggi turistici su piattaforme online è un fenomeno recente ma in fortissima crescita, in tutte le grandi città italiane ed estere. Come noto, sono diverse le città che stanno cercando di governare e limitare tale crescita, per l’impatto che ha sulla disponibilità e sul prezzo degli immobili, nonché sul delicato rapporto tra turisti e residenti in aree urbane già fortemente turistificate. È un tema al centro dell’interesse di analisti e ricercatori che stanno studiando gli effetti delle piattaforme digitali sul processo di trasformazione sociale e omologazione delle aree più centrali e caratteristiche delle città (ad esempio Trastevere), sulla diseguale distribuzione dei guadagni e sul ruolo delle società di intermediazione.

A Roma in pochi anni gli alloggi in affitto sulla principale e più popolare piattaforma, Airbnb, hanno superato i 30.000 tra singole stanze o interi appartamenti, con un numero totale di posti letto (116.000) superiore di diverse migliaia rispetto a quelli disponibili negli oltre 1.000 alberghi della capitale. E il tasso di crescita annuale è di circa l’8%. Per comprendere il fenomeno e il suo impatto sulla città e sui romani, analizziamo qui i dati degli alloggi per zona urbanistica, tratti dal dataset georiferito del sito indipendente InsideAirbnb.

Gli alloggi disponibili su Airbnb sono ovviamente fortemente concentrati nelle zone più centrali: la metà sono nel solo I Municipio (15.700), seguito a distanza da VII (2.500), II (2.300), XIII (2.100), XII (1.600) e V (1.200). Al contrario il minimo si registra nel VI (257), IX (398) e III (455) Municipio. Andando nel dettaglio delle zone urbanistiche, il maggior numero di alloggi si trova nel Centro Storico (4.200), a Esquilino (3.800), a Trastevere (1.840) e intorno al Vaticano (la densità degli alloggi nella zona Eroi è superiore al Centro Storico). Ma sono degne di nota anche alcune zone della periferia storica ben collegate con il centro e con la stazione Termini quali San Giovanni, Pigneto, Tuscolano, Nomentano, San Lorenzo (500-700 alloggi), che rischiano di svuotarsi anch’esse di residenti e subire le trasformazioni associate alla turistificazione.

Ma non tutti gli alloggi disponibili sono ugualmente attrattivi per i clienti: circa 6.000 non hanno neanche una recensione, e quindi probabilmente non sono mai stati affittati. Gli alloggi “attivi” con almeno una recensione al mese nell’ultimo anno sono 13.939, e 10.343 se consideriamo solamente gli appartamenti interi. Anche in questi casi il I Municipio risulta di gran lunga predominante, con 8.300 alloggi con almeno una recensione al mese, e anzi la sua quota di annunci attivi sale al 60% del totale romano.

FONTE
MAPPAROMA. Le mappe della disuguaglianza

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Con studi di Filippo Celata, Barbara Brollo, Keti Lelo, Salvatori Monni, Federico Tomassi, 26 novembre 2018.